PIANO NAZIONALE DELLA SICUREZZA STRADALE 2030

PIANO NAZIONALE DELLA SICUREZZA STRADALE 2030

Prevenzione ed educazione

Sono migliaia le persone che ogni giorno perdono la vita o riportano ferite gravi in incidenti stradali.
Mancato rispetto dei limiti di velocità, mancato utilizzo di cinture di sicurezza, guida in stato di ebbrezza e utilizzo di cellulari al volante: queste alcune delle cause alla base del problema.

Il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti (Etsc), prendendo in esame i dati relativi al periodo pre-Covid (2010-2019) per l’intero territorio europeo, ha rilevato un significativo indebolimento dei controlli sulle infrazioni più gravi.
Eppure non c’è strada più utile della prevenzione.
Per questo, l’Etsc esorta i Governi nazionali a un miglior monitoraggio, con obiettivo di dimezzare i morti e i feriti gravi sulla strada entro il 2030.

Dal territorio italiano arriva subito risposta con il nuovo Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2030, che contempla una lunga serie di interventi a livello infrastrutturale, tecnologico e di prevenzione, stimando un costo complessivo di 1,4 miliardi di euro tra finanziamento statale (anche attraverso i fondi del PNRR) e cofinanziamento degli enti locali.
Il nuovo Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2030 (PNSS 2030), predisposto dal MIMS in sostituzione del precedente piano del 2007, con l’obiettivo di ridurre del 50% entro il 2030 le vittime e i feriti gravi degli incidenti rispetto al 2019, proprio come da input della Commissione europea e dall’Agenda 2030 dell’ONU, ha già ottenuto il parere favorevole della Conferenza Unificata Stato-Regioni e sarà presto sottoposto all’approvazione del CIPESS. Dopodiché, sarà declinato in specifici programmi di attuazione, concordati con gli enti centrali e territoriali, i cui risultati saranno riportati nell’annuale Relazione al Parlamento sullo Stato della Sicurezza Stradale.
Nel suo insieme il Piano recepisce le osservazioni delle competenti Commissioni parlamentari e delle associazioni del settore, assumendo la centralità dell’utenza più vulnerabile come pedoni e ciclisti.

È anche prevista l’attivazione di un sistema di monitoraggio allo scopo di valutare l’efficacia delle azioni avviate e individuare eventuali aggiornamenti e migliorie.
Il PNSS 2030 adotta l’approccio Safe System che affronta il tema della sicurezza stradale tenendo simultaneamente conto di diversi aspetti che incidono sui fattori di rischio. Indica, oltre alle strategie generali per aumentare la sicurezza sulle strade, anche le azioni da intraprendere per migliorare la sicurezza di specifiche categorie a rischio, come bambini e adolescenti, giovani, over 65, ciclisti, pedoni e utenti delle due ruote a motore. Inoltre il piano individua sia gli interventi di competenza delle amministrazioni centrali, alle quali spettano le proposte legislative, le misure di potenziamento dei controlli, gli interventi per migliorare la sicurezza delle infrastrutture stradali, le campagne di comunicazione e i progetti di educazione stradale, che delle amministrazioni locali per gli interventi mirati sui territori.

Le principali azioni previste dal Piano per limitare o annullare i fattori di rischio sono:
– miglioramento delle infrastrutture e della sicurezza dei veicoli, anche attraverso l’uso dell’innovazione tecnologica;
– aumento dei controlli delle forze di polizia per prevenire condotte scorrette;
– aumento delle zone con limite di velocità a 30 km/h nei centri urbani;
– aggiornamento dei criteri di progettazione delle strade;
– manutenzione programmata delle strade;
– miglioramento dello stato di illuminazione delle strade, soprattutto in prossimità degli attraversamenti;
– realizzazione di piste ciclabili per agevolare gli spostamenti con i mezzi di mobilità dolce;
– nuove campagne di informazione e di comunicazione sui fattori di rischio e sulla necessità di adottare comportamenti prudenti, con la proposta di inserire spazi di educazione stradale anche nelle scuole oltre a dedicare particolare attenzione agli over 65, per i quali si sottolinea l’esigenza di progetti formativi volti a migliorare le conoscenze e l’uso degli strumenti tecnologici a bordo dei veicoli.

In un’ottica di prevenzione sarà importante stimolare, fin dall’età adolescenziale, una riflessione sui rischi connessi a certi comportamenti, fornendo informazioni chiare e corrette, sollecitando una valutazione critica delle informazioni veicolate nel contesto di riferimento, promuovendo il confronto tra opinioni personali e i dati oggettivi.
Si educhi alla conoscenza dei pericoli oltre che al buon senso anche attraverso metodologie di tipo attivo-partecipativo.

La prevenzione passa attraverso l’educazione e la sicurezza stradale richiama tutti, dall’automobilista al pedone, a maggiori attenzione e prudenza.



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