Sì al decreto PNRR-Scuola, ma MI chiede al Ministro Valditara alcuni correttivi

Sì al decreto PNRR-Scuola, ma MI chiede al Ministro Valditara alcuni correttivi

È approvato il decreto PNRR-Scuola, che introduce misure importanti per il rinnovamento del sistema scolastico: dal rilancio degli Istituti Tecnici alla promozione della didattica innovativa, dall’edilizia scolastica con provvedimenti per l’efficientamento energetico degli edifici e per la messa in sicurezza, al rafforzamento del piano nidi.

Passi che certamente vanno nella giusta direzione, pensati per ridurre i divari territoriali e migliorare la qualità dell’istruzione pubblica.
Restano però alcune perplessità, in particolare sul fronte del reclutamento degli insegnanti.

Il provvedimento, infatti, stabilisce l’integrazione delle graduatorie dei concorsi PNRR con i candidati risultati idonei, nella misura del 30% dei posti messi a concorso, e la costituzione di elenchi regionali degli idonei alle procedure concorsuali bandite dal 2020, da utilizzare per le assunzioni a partire dal 2026/27, seguendo il criterio cronologico, in caso di esaurimento delle graduatorie dei vincitori.
Non convince la scelta di includere, tra gli assunti, anche gli idonei del concorso straordinario 2020. Quel concorso, per norma e per bando, non prevedeva scorrimenti. I posti erano definiti con chiarezza e le regole note a tutti fin dall’inizio. Cambiarle ora, a distanza di anni, significa tradire il principio del legittimo affidamento e creare evidenti disparità rispetto ad altri candidati che hanno affrontato percorsi simili, con gli stessi esiti, ma senza ottenere pari opportunità.

Stabilizzare i precari è un obiettivo che va perseguito, ma non a scapito dell’equità e della trasparenza.

Inoltre, la continua moltiplicazione dei canali di accesso – tra concorsi ordinari, straordinari, GPS, graduatorie PNRR e nuovi elenchi regionali – sta rendendo il sistema confuso, frammentato, difficile da gestire. Un sistema così, oltre a generare incertezza, mette in difficoltà sia le istituzioni scolastiche sia i docenti.

Per questo Meritocrazia Italia chiede
– una riforma organica e stabile del sistema di reclutamento, con procedure cicliche, chiare e trasparenti, fondate sul merito;
– che sia istituita un’unica graduatoria nazionale a esaurimento per ciascun concorso, con criteri di scorrimento stabiliti in partenza e validi per tutti;
– un monitoraggio attento degli effetti delle deroghe introdotte, per evitare nuove disparità o trattamenti non uniformi;
– procedure più snelle e digitalizzate, che alleggeriscano il carico burocratico delle scuole e garantiscano tempi certi;
– maggiore valorizzazione della formazione continua, da riconoscere anche nei percorsi di accesso e crescita professionale.

Stop war.



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