
Sulla carenza di medici fiscali, MI propone il superamento dell’attuale limite d’età
La carenza di medici fiscali in Italia è un problema che impatta sia sull’efficienza del controllo sulle assenze per malattia sia sul sistema previdenziale.
L’INPS, che si avvale di questi professionisti per le visite di controllo, si trova spesso in difficoltà nel garantire una copertura adeguata sul territorio, con ripercussioni sulla regolarità del servizio e sui costi per il sistema pubblico.
Una delle cause è, a monte, nella carenza di professionisti sanitari.
In attesa che l’aumento significativo dei laureandi in medicina completi il ricambio generazionale è fondamentale ricorrere a tutte le risorse professionali disponibili.
Per affrontare questa criticità, Meritocrazia Italia propone di consentire ai medici fiscali di esercitare volontariamente fino ai 75 anni, superando l’attuale limite di età che spesso esclude professionisti ancora perfettamente in grado di svolgere il proprio lavoro con competenza ed esperienza. Inoltre, sarebbe opportuno permettere a qualsiasi medico iscritto all’Ordine, inclusi i pensionati sotto i 75 anni, di svolgere tale attività in convenzione con l’INPS.
Questa soluzione consentirebbe di mantenere un numero adeguato di medici fiscali, evitando vuoti nel servizio; valorizzare l’esperienza di medici pensionati che vogliono continuare a contribuire alla sanità pubblica, e garantire un miglior controllo sulle assenze per malattia, riducendo costi impropri per Stato e imprese.
Si tratta di una misura di buon senso, che non comporterebbe oneri aggiuntivi per il sistema sanitario, ma anzi migliorerebbe l’efficienza del servizio e offrirebbe un’opportunità professionale a chi, pur essendo in pensione, desidera continuare a lavorare. È auspicabile che la politica valuti questa proposta con attenzione, nell’interesse sia della pubblica amministrazione sia dei cittadini.