UN’UNIVERSITÀ PER TUTTI

UN’UNIVERSITÀ PER TUTTI

Alcune proposte

Sono ancora troppi gli studenti disAbili costretti a rinunciare agli studi dopo la scuola dell’obbligo.

In disparte i diritti riconosciuti dagli artt. 3 e 34 cost e dall’art. 28 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, l’Università diventa sogno irrealizzabile per tanti.

Lo conferma l’indagine «Disabilità, DSA e accesso alla Formazione universitaria», che rivela che solo il 2% del totale degli studenti universitari ha un’attestazione di disAbilità o di Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA).
Nell’estate 2020, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR), in collaborazione con la Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità (CNUDD), per la prima volta nella storia, ha riportato l’attenzione sul fenomeno raccogliendo dati mediante un questionario online rivolto a 90 Atenei tra statali, non statali e telematici.
Sono 86 le Università italiane che propongono servizi agli oltre 36mila studenti con esigenze aggiuntive, prevalentemente di sesso femminile (17.390 con invalidità oltre il 66% e 3.342 con minore disAbilità), o DSA.
Dal rapporto emergono dati positivi, ma sono notevoli e dolenti anche le note negative.
Il 77% degli Atenei offre servizi di orientamento specifico prima, durante e dopo gli studi, e il 69% mette a disposizione servizi di supporto ad hoc come lezioni e materiale didattico accessibili, tutoraggio specializzato o materiale didattico digitale. Solo il 28% degli atenei italiani offre, però, servizi di trasporto ai disAbili; in più le difficoltà nell’accesso a una casa per studenti disAbili fuori sede sono numerose, se non inibitorie.
Emergono, inoltre, la carenza di piattaforme facilmente accessibili, la sporadica diffusione del linguaggio dei segni, la mancanza di libri di testo adeguati alle esigenze e rilevanti criticità nelle procedure di accoglienza negli studentati.
Se è vero che il 95% delle Università garantisce accesso e servizi, ma solo il 28% degli Atenei li propone in modo che siano pienamente soddisfacenti o risolutivi, appare evidente un’incongruenza profondamente lesiva rispetto all’obiettivo della realizzazione di una reale inclusione, completa e trasversale, mirata ad inserire, in modo stabile e funzionale, gli studenti con disAbilità nel mondo universitario.

Si aggiunge che in Italia il tasso di iscrizione dei disAbili corrisponde al 23% rispetto al tasso medio europeo del 30% e che solo 488 studenti hanno intrapreso attività di ricerca post lauream.

Occorre una presa di coscienza istituzionale che porti a una politica globalmente inclusiva a presidio dell’equa distribuzione delle opportunità, così garantendo Civiltà.

Al fine, sarebbe utile:
– incrementare gli investimenti in servizi d’accoglienza, orientamento e tutorato, curando i modelli comunicativi;
– puntare sull’innovazione tecnologica adeguando il materiale didattico e le modalità di accesso alle lezioni, ai tirocini ed allo studio;
– investire in trasporto e meccanismi di placement;
– facilitare l’accesso alla ricerca post lauream in modo da facilitare anche il futuro inserimento nel mondo del lavoro;
– promuovere la divulgazione delle buone prassi già in atto, in modo da agevolare la scelta e accrescere la motivazione di tutti gli studenti;
– avviare convenzioni e promuovere innovative progettualità con Enti del Terzo Settore ed Associazioni di categoria che possano sostenere ed accompagnare quotidianamente gli studenti nei percorsi intrapresi;
– predisporre Linee guida nazionali in modo che ci siano tutela della qualità e garanzia dei servizi offerti in ogni Ateneo e in tutte le Regioni;
– rivedere i requisiti di accesso alle borse di studio in modo da garantirne l’ottenimento anche agli studenti con disAbilità che, spesso, raggiungono ‘requisiti di merito’ inferiori proprio a causa delle barriere presenti.

Solo perseguendo concretamente l’obiettivo dell’inclusione attraverso la tutela del diritto all’istruzione, come garanzia di un’equa partecipazione alla vita in società nonché come accesso alla libertà individuale, è possibile abbattere i muri e costruire ponti che avvicinino realtà diverse facendo delle diversità una fonte di ricchezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonti:
https://www.anvur.it/news/presentazione-dei-primi-risultati-della-rilevazione-disabilita-dsa-e-accesso-alla-formazione-universitaria-4-maggio-2021/
https://www.repubblica.it/cronaca/2021/05/04/news/universita_il_rapporto_sui_disabili_solo_il_28_degli_atenei_offre_servizi_di_trasporto_ma_il_95_garantisce_l_accesso_e-299353351/
https://lavialibera.it/it-schede-372-diritto_all_istruzione_tutela



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