
Infrastrutture e tecnologia: MI chiede che le periferie non restino al margine
Nelle ultime settimane, il quartiere di Torrino Mezzocammino, nel quadrante sud di Roma, è stato interessato da ripetuti blackout elettrici, non annunciati, non spiegati, non risolti. Gli episodi colpiscono centinaia di nuclei familiari e attività produttive, lasciate senza corrente per diverse ore.
A fronte di numerose segnalazioni, rimaste prive di riscontri puntuali e tecnicamente fondati, emerge una criticità che travalica il singolo quartiere e interroga l’intero sistema di gestione dell’infrastruttura elettrica urbana. A oggi, né il distributore di energia né le autorità competenti hanno fornito una comunicazione esaustiva in grado di motivare la frequenza e la durata di tali interruzioni, né tantomeno indicato soluzioni strutturali a tutela dell’utenza.
Questo silenzio tecnico e istituzionale è ancor più grave se si considera che la sicurezza e la continuità dell’approvvigionamento energetico sono garantite dal Codice di Rete e dai principi sanciti dall’ARERA – l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente – la quale stabilisce standard precisi in materia di interruzioni, tempi di ripristino e trasparenza informativa.
Un caso emblematico di ciò che accade quando il diritto ai servizi essenziali viene progressivamente eroso nell’indifferenza generale.
La vicenda di Torrino Mezzocammino si innesta in un quadro nazionale più ampio, in cui le periferie urbane – anche quelle di nuova urbanizzazione – vengono spesso marginalizzate nella programmazione degli interventi infrastrutturali e tecnologici. Il risultato è un’Italia a due velocità, dove l’efficienza del servizio varia non in base ai bisogni ma al peso demografico e politico dei territori.
Meritocrazia Italia chiede:
– un’indagine ispettiva immediata presso il distributore locale per verificare lo stato della rete elettrica nella zona interessata;
– di sollecitare l’intervento dell’ARERA affinché monitori eventuali violazioni dei livelli minimi di qualità del servizio;
– all’Amministrazione capitolina e al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di chiarire se esistano progetti di potenziamento infrastrutturale già previsti o in fase di stallo;
– di restituire ai cittadini il diritto alla trasparenza, attraverso comunicazioni tempestive e puntuali in caso di guasti o interventi programmati.
Il Paese non può permettersi zone grigie, né nel tessuto urbano né nella qualità dei servizi. Ogni blackout non è solo un’interruzione elettrica, è un’interruzione della normalità, della produttività, della dignità quotidiana.
Stop war.