LA SmartAgrifood: L’INNOVAZIONE 4.0 NEL SETTORE AGRICOLO E LE SFIDE DEL FUTURO

LA SmartAgrifood: L’INNOVAZIONE 4.0 NEL SETTORE AGRICOLO E LE SFIDE DEL FUTURO

Che cos’è la SmartAgrifood? E come l’innovazione tecnologica può migliorare il settore agricolo in continua evoluzione nel mondo? La sostenibilità economica non può prescindere dalla salvaguardia del capitale umano, economico e naturale.

In un mondo in cui la sostenibilità economica deve essere intesa come capacità di generare in particolare reddito e lavoro, ma anche di salvaguardare il capitale umano, economico e naturale, il settore agricolo non può realizzarsi senza l’innovazione tecnologica, per l’importanza e la centralità che riveste nell’economia globale e nazionale.

Le politiche di sviluppo della filiera agroalimentare trovano riscontro nel Goal 2 dell’Agenda 2030, che pone l’obiettivo di «porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile». Uno dei target connessi invita i Paesi ad «aumentare gli investimenti, anche attraverso una cooperazione internazionale rafforzata, in infrastrutture rurali, servizi di ricerca e di divulgazione agricola, nello sviluppo tecnologico e nelle banche genetiche di piante e bestiame, al fine di migliorare la capacità produttiva agricola nei paesi in via di sviluppo, in particolare nei paesi meno sviluppati».

L’innovazione 4.0 sta trasformando il modo di operare di molte imprese in tutto il mondo con ricadute positive su tutti gli attori delle filiere di distribuzione di prodotti e servizi, dal produttore fino al consumatore finale. Il termine Smart Agrifood identifica una nuova visione del futuro della filiera agricola e agroalimentare secondo cui, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, l’intero sistema aumenterà la propria competitività.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che ogni anno sessanta milioni di persone si ammalano a livello mondiale a causa di cibi non idonei agli standard qualitativi. Le criticità che incidono sulla sicurezza alimentare sono: la contaminazione, le malattie di origine animale, la gestione dei rifiuti e l’onere economico dei richiami di merci corrotte. Tutto ciò avviene per la limitatezza o mancanza di accesso alle informazioni sulla tracciabilità degli alimenti.

Una valida soluzione al problema è stata individuata nell’utilizzo della tecnologia blockchain per la tracciabilità degli alimenti.

La tracciabilità alimentare, cioè la capacità di tenere traccia di ogni alimento o sostanza che viene utilizzata per il consumo, e di tutti i processi che questi hanno subíto, non solo genera un miglioramento della gestione delle scorte, la riduzione degli sprechi alimentari e il consolidamento delle relazioni di filiera, ma la immutabilità delle informazioni garantite dalla blockchain. Quest’ultima fornisce anche la trasparenza lungo tutta la filiera, soddisfacendo così la richiesta sempre maggiore del consumatore finale.

La blockchain applicata al settore agricolo e agroalimentare permette di condividere le informazioni con maggior affidabilità sicché tutti gli operatori interessati (coltivatori, fornitori, trasformatori, distributori, dettaglianti, legislatori e consumatori) possono ottenere il permesso di accedere al database dei blocchi e poter cosí avere la garanzia di conoscere dati certi sull’origine e lo stato degli alimenti. Gli operatori della filiera, sfruttando la Internet of Things e la tecnologia blockchain possono introdurre una tracciabilità e una rintracciabilità alimentare con una precisione e una qualità e veridicità delle informazioni senza precedenti.

Stiamo parlando di un sogno?

In Europa la primissima a sperimentare questa tecnologia è stata la Carrefour francese che, con il modello per il pollo d’Alvernia Filiera Qualità Carrefour, ha determinato la vendita pari a un milione di capi all’anno di un prodotto di fattoria, nutrito senza Ogm, privo di antibiotici, allevato all’aria aperta e coperto da Igp.

Nel Regno Unito, invece, è stato fatto un importante progetto per la filiera del pesce Food and Fisching. Settore notoriamente soggetto ai fenomeni di illegalità sia al livello di pesca che per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani, togliendo così le zone d’ombra che non sono in grado di garantire ai produttori, ai rivenditori e ai consumatori finali la qualità e l’affidabilità di tutti i passaggi. Ad oggi la filiera del pesce è caratterizzata da una gestione cartacea, tutti i passaggi sono controllati e registrati con documenti tradizionali. L’uso della blockchain, invece, parte dal lavoro dei pescatori che attraverso un semplice sms attivano il percorso della filiera già nel momento in cui il pesce viene portato a terra. Con l’sms viene attivato il primo livello di identificazione che viene immediatamente trasferito all’industria di trasformazione o alla distribuzione come «primo elemento di identificazione comune». Tutti i movimenti successivi della partita di pesce vengono registrati sulla piattaforma comune in blockchain e contribuiscono a raccogliere tutte le informazioni su ogni successiva attività legata alla merce: trasporto, trasformazione, packaging, vendita.

La sostenibilità economica, la capacità di unire l’alta affidabilità nella sicurezza delle transazioni alla massima accessibilità in termini di costi, un costo minimo al prodotto finale e in ragione della garanzia sulla qualità del prodotto può essere utilizzata per lo sviluppo di un Premium Quality Product, ovviamente anche in altri settori del mondo food dove la qualità è apprezzata come un importante valore aggiunto come, ad esempio, nel settore vitivinicolo.

L’Italia non vuole certo essere indietro: il consumatore, grazie all’uso delle nuove tecnologie, con Carrefour Italia, il quale come detto ha dato il via alla tracciabilità sul pollo allevato a terra, potrà accedere attraverso un QR code (codice a barre bidimensionale) alle informazioni su ventinove allevamenti, due mangimifici e un macello, facendo cosí acquisti più consapevoli. Sulla stessa linea si sta muovendo la Coop e la Barilla che ha avviato il tracciamento del basilico per i sughi pronti. Perugina per i suoi Baci si avvale della blockchain per evitare il rischio di contraffazioni, così come il Gruppo Italiano Vini ha avviato un progetto di tracciabilità alimentare, mentre EY Italia ha studiato una soluzione di Wine blockchain.

Sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie con l’assistenza dei partner scientifici, incoraggiato magari da parte del Ministero delle politiche agricole alimentari, si potrebbero apportare grandi rivoluzioni.

Ad esempio, per la tracciabilità dell’olio di oliva, basato su tecnologia blockchain, sfruttando i dati già in possesso del Ministero stesso. Dati che le aziende agricole potranno rendere disponibili ai consumatori in un’ottica di tracciabilità e differenziazione sul mercato. Il Fascicolo aziendale, già digitalizzato, e il Registro di carico e scarico per il settore oleicolo renderebbero in grado di seguire la vita delle olive dal campo, passando dal frantoio e fino all’imbottigliamento. Il registro telematico dell’olio (RTO) costituisce un sistema, unico al mondo, di tracciabilità puntuale della filiera olio d’oliva a livello nazionale.

La tracciabilità dei prodotti agroalimentari mediante la blockchain è diventata legge in Sicilia. L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la proposta di realizzare la tracciabilità completa dei prodotti agroalimentari siciliani mediante la realizzazione di una «piattaforma informatica multifunzionale» che permetta e promuova la creazione, lo sviluppo di applicazioni basate sulla tecnologia blockchain per ottenere e garantire la sicurezza, il controllo, la tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti alimentari.

È fuori dubbio che il potenziamento della competitività del nostro sistema agroalimentare, nel rispetto dei vincoli sociali, ambientali e istituzionali, esige di far progressivamente transitare il sistema food al modello di economia circolare, migliorando le conoscenze dei suoi principi presso gli imprenditori, definendo un piano di incentivi a sostegno del cambio di paradigma, favorendo la diffusione delle best practice per un’agricoltura 4.0. A tal fine andrebbe favorita la collaborazione del mondo universitario e della ricerca con gli operatori locali per definire le priorità e sviluppare innovazioni e soluzioni tecnologiche, organizzative e sociali, in grado di affrontare le sfide ambientali e nutrizionali, così da promuovere la sostenibilità della filiera agroindustriale e contribuire alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Il Made in Italy deve necessariamente entrare in questa rivoluzione della tracciabilità alimentare che promette la tutela della qualità. Maggior protezione contro frodi e prodotti contraffatti, nonché drastica riduzione dei costi amministrativi e infrastrutturali rappresenta la svolta del futuro.

Il settore agricolo, quindi, è oggi in evoluzione e la tecnologia blockchain lo rivoluzionerà ancora di più in molti modi.

Il trading di materie prime sulla blockchain, per esempio, sta contribuendo a ridurre le interferenze degli intermediari promuovendo un modello peer-to-peer che collega gli agricoltori con gli utenti finali. Inoltre, la nuova tecnologia sta favorendo la promozione degli scambi più equi, eliminando le barriere commerciali, incentivando il commercio transfrontaliero in valuta locale. Altri utilizzi della tecnologia blockchain sono la risoluzione delle controversie sulla terra, attraverso il registro catastale informatico, e l’uso di codici QR per promuovere la tracciabilità. Presto sarà possibile anche in Italia grazie alle nuove norme già entrate a far parte del nostro ordinamento.

Di MARYNA VAHABAVA

Fonti:

Blockchain alimentare: cosa significa e i vantaggi di una tracciabilità certificata


https://www.colturaecultura.it/articolo/la-tracciabilita-alimentare-grazie-alla-blockchain-e-realta#
https://www.ilsole24ore.com/art/tracciabilita-e-blockchain-come-funziona-nell-alimentare-AChBbHM

Tracciabilità e blockchain: le sfide nella filiera agroalimentare


https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/european-countries-join-blockchain-partnership
https://www.mise.gov.it/index.php/it/blockchain
Le norme sulle tecnologie basate su registri distribuiti e smart contracts sono contenute nella Legge 11 febbraio 2019, n. 12 di conversione in legge del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante “Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione”.
https://www.mise.gov.it/index.php/it/198-notizie-stampa/2039329-di-maio-presenta-il-fondo-nazionale-innovazione
Tripoli, M. & Schmidhuber, J. 2018. Emerging Opportunities for the Application of Blockchain in the Agri-food Industry. FAO and ICTSD
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/394
https://www.osservatori.net/it_it/osservatori/smart-agrifood

TUTTODIGITAL e Blockchain Plaza, lo spazio per l’agrifood

Blockchain e agrifood, la tracciabilità dei prodotti in Sicilia è legge

La Blockchain come garanzia della filiera alimentare: la case history di Provenance

Blockchain e tracciabilità nella filiera agroalimentare


https://www.eulerhermes.com/it_IT/eh-magazine/sezione-business/industria-agroalimentare/tracciabilita-alimentare-blockchain-innovazione.html



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