Meritocrazia Italia chiede al Ministro Valditara di investire maggiormente nelle attività sportive scolastiche

Meritocrazia Italia chiede al Ministro Valditara di investire maggiormente nelle attività sportive scolastiche

Tra i fattori caratterizzanti gli stili di vita, l’attività fisica, ricreativa o sportiva, ha un ruolo prioritario per la salute e riveste particolare importanza in età evolutiva. Non mancano evidenze scientifiche, infatti, che dimostrano come svolgere attività fisica regolare favorisca la crescita e lo sviluppo nell’infanzia, con indiscutibili benefici per la salute fisica, mentale e cognitiva.

Tuttavia, a dispetto delle acquisizioni mediche e scientifiche, in Italia sembra resistere una certa refrattarietà a sdoganare il dogma per cui un’eccessiva attività motoria possa comportare che i bambini si facciano male e che per questo debba essere affrontata con moderazione. Questi rigorismi, negli anni, hanno incrementato fenomeni di bassa socialità, obesità infantile, scarso coordinamento senso-motorio, e cresciuto nuove generazioni fiaccate dalla pigrizia e dall’inedia.

Un modello al contrario è rappresentato dalla Cina che, invece, nel proprio sistema scolastico ha attribuito un ruolo centrale all’attività motoria nella piena adesione all’antico brocardo mens sana in corpore sano. Lo Stato provvede alla dotazione degli ambienti scolastici pubblici di ogni dispositivo utile allo svolgimento dell’attività motoria fino alla costruzione di vere e proprie strutture ricettive, per far sì che ogni disciplina sportiva insegnata, qualunque essa sia, sia eseguita con tutto lo strumentario necessario che si rinverrebbe in ambienti professionistici o agonistici.

Il paragone con l’Italia è impietoso, non solo per l’entità delle risorse strumentali messe a disposizione delle istituzioni scolastiche ma anche per l’attenzione e lo spazio dedicato all’attività fisica durante le lezioni, che sono alternate in più sessioni quotidiane che scandiscono i ritmi della giornata tipo con un monte ore quotidiano superiore alle due ore, come attività motoria obbligatoria alla quale può solo aggiungersi un’eventuale ulteriore attività individuale extrascolastica.
A questo punto, pur essendo evidente che nell’orientare gli stili di vita, molti sono i fattori che influenzano la postura individuale rispetto ad uno specifico tema – come le conoscenze, le condizioni ambientali o i servizi e le risorse del luogo in cui si vive, e ancora i fattori relazionali -, la letteratura scientifica mostra come gli interventi di maggiore successo, siano proprio quelli multicomponenti (che agiscono cioè contemporaneamente a livello individuale, ambientale, e relazionale), e che coinvolgono i diversi interlocutori in un processo partecipato già nelle fasi di pianificazione e di realizzazione.

Il cambio di passo verso uno stile di vita più autentico e salutare deve necessariamente passare da una rivoluzione culturale che valorizzi l’attività motoria non come un onere o un pericolo ma come una vera e propria terapia di prevenzione a tutela della salute paradossalmente idonea anche a ridurre i costi sanitari diretti e indiretti.
Pertanto Meritocrazia Italia invoca:
– lo sviluppo di strategie e azioni di promozione dell’attività fisica nei bambini e negli adolescenti, da considerarsi un obiettivo prioritario di sanità pubblica sia sulla qualità di vita individuale che di comunità;
– l’implementazione anche in termini di programmi ministeriali dell’attività fisica nelle scuole, che è sempre relegata a disciplina ancillare rispetto alle altre, affinchè sia un diritto di tutti e non un privilegio di pochi (anche in considerazione dei costi delle attività private);
– un piano di investimento adeguato in termini di edilizia pubblica per dotare le scuole delle infrastrutture necessarie per un servizio di qualità che incoraggi l’affluenza, affinchè gli studenti di oggi siano adulti forti, fisicamente e mentalmente, nel domani.

Stop war.



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