
Meritocrazia Italia chiede di investire in educazione finanziaria
Il livello di alfabetizzazione finanziaria in Italia è storicamente basso rispetto ad altri Paesi europei.
Troppi cittadini non conoscono concetti di base come interessi composti, tassi nominali ed effettivi o l’impatto del rischio sugli investimenti. Le conseguenze sono evidenti: famiglie sovraindebitate, risparmi mal gestiti e scarsa pianificazione del futuro.
L’analfabetismo finanziario non è solo un problema individuale, ma sociale, perché genera vulnerabilità, esclusione e disuguaglianze.
Educazione finanziaria e inclusione sociale sono strumenti indispensabili per dare a ogni cittadino consapevolezza, autonomia e capacità di contribuire attivamente all’economia. Deve partire dalle scuole, perché i giovani di oggi saranno i cittadini e lavoratori di domani, e devono sviluppare senso critico, capacità di pianificazione e autonomia decisionale.
A tal proposito Meritocrazia Italia propone:
– la strutturazione di un Piano nazionale di educazione finanziaria strutturato: va creato un percorso coerente e organico di educazione finanziaria a livello nazionale, che coinvolga scuole, Università e centri di formazione professionale. Il piano deve prevedere moduli graduali, dal livello base fino a corsi avanzati, integrando strumenti digitali e metodologie innovative. L’obiettivo è garantire che ogni cittadino acquisisca competenze finanziarie solide, utili nella vita quotidiana e nella gestione delle proprie risorse;
– il coinvolgimento attivo di banche, imprese e associazioni: le istituzioni finanziarie e le imprese devono partecipare attivamente alla formazione, fornendo strumenti pratici, workshop e tutoraggio. Le associazioni civiche e professionali pos-sono supportare la diffusione della cultura finanziaria sul territorio, creando laboratori pratici e occasioni di confronto tra cit-tadini, esperti e studenti. L’interazione tra mondo pubblico e privato aumenta l’efficacia dei programmi e favorisce un apprendimento reale e concreto;
– la definizione di percorsi dedicati ai giovani: gli studenti devono essere coinvolti fin dai primi anni di scuola in percorsi di educazione finanziaria personalizzati e innovativi. Laboratori, simulazioni di gestione del budget, giochi di ruolo su investimenti e risparmio permettono di comprendere i concetti finanziari in modo pratico e coinvolgente. Preparare i giovani significa fornire loro strumenti di autonomia e responsabilità, rendendoli cittadini consapevoli e capaci di affrontare le sfide economiche del futuro;
– una formazione continua per gli adulti: non basta formare i giovani. gli adulti hanno bisogno di aggiornamenti costanti, attraverso corsi accessibili online e in presenza, seminari tematici, webinar e programmi aziendali. La formazione con-tinua permette a chi ne usufruisce di affrontare con maggiore sicurezza le decisioni economiche personali, di comprendere le opportunità di investimento e di gestione del risparmio, e di adattarsi ai cambiamenti dei mercati e delle tecnologie;
– la pianificazione di campagne informative e strumenti pratici: bisogna realizzare strumenti pratici per rendere la finanza comprensibile a tutti: guide, app, tutorial, video, infografiche e strumenti di simulazione. Campagne di comunicazione mirate sui media tradizionali e digitali permettono di raggiungere cittadini di ogni età, stimolando consapevolezza e parte-cipazione. L’obiettivo è ridurre il divario di conoscenze, prevenire sovraindebitamento e promuovere comportamenti finan-ziari responsabili.
Investire in educazione finanziaria non è un costo: è un investimento di lungo periodo. Un cittadino consapevole contribuisce attivamente all’economia, affronta meglio le transizioni tecnologiche e sociali e diventa protagonista del proprio futuro.
La conoscenza della finanza è grammatica dei diritti economici e sociali, necessaria per costruire una società più equa, inclusiva e resiliente.
Stop war.